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San Giovanni d'Acri.

Città (44.000 ab.) dello Stato d'Israele, sulla costa mediterranea, all'estremità settentrionale del Golfo d'Acri. Il nucleo più antico, che si estende su una piccola penisola di fronte al promontorio di Haifā, è salvaguardato da uno specifico piano urbanistico volto a collocare i moderni quartieri residenziali e la zona industriale lontano dalla cinta muraria. L'economia della città, un tempo basata sulle attività del porto, attualmente è trainata dal settore industriale, in particolare da industrie siderurgiche, chimiche e del vetro. • St. - Nota già in epoca biblica, in età persiana la città entrò a far parte del territorio di Tiro. Successivamente ospitò una colonia mercantile ateniese finché, nel IV sec. a.C., Alessandro Magno le restituì l'indipendenza. La città ebbe nomi diversi nel corso dei secoli: Áke con i Greci, Tolemaide con Tolomeo II (che le accordò una Costituzione cittadina), Antiochia con i Seleucidi, nuovamente Tolemaide a partire dal 48 a.C. e, infine, Germanicia all'epoca dell'imperatore Claudio che, per breve tempo (51-52), vi istituì una colonia di veterani romani. Conquistata dagli Arabi nel 638, la città fu in seguito sottoposta a un lungo assedio (1189-91) da parte dei Crociati; espugnata, ebbe la funzione di baluardo dei Crociati in Terra Santa, l'ultimo a cadere nuovamente in mano dei musulmani nel 1291. Da allora le sue sorti sono legate a quelle della Palestina. Il nome attuale deriva dall'ordine dei Cavalieri di san Giovanni che detennero la città durante il Medioevo, prima dell'occupazione musulmana. • Arte - All'epoca dei Crociati si affermò nella città una prestigiosa scuola di pittura; ad essa vanno ricondotte diverse icone, caratterizzate da un'originale fusione di motivi bizantini con altri di ispirazione gotico-francese o veneziana, e importanti manoscritti miniati.